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Danzare la Misericordia: Un libro sulla danza nella Bibbia e il collegamento con la Biodanza
Biodanza con Riccardo Cazzulo. Scuola Biodanza Liguria IBFed
Pubblicato da Riccardo Cazzulo in Articoli · Martedì 06 Ago 2024
Tags: BiodanzaSpiritualitàSolidarietàDanza
Cari lettori,
Oggi voglio condividere con voi una pubblicazione davvero affascinante che potrebbe arricchire il nostro percorso di Biodanza e che inserisco da tempo nel materiale didattico della scuola relativo allo stage di formazione sulla Trascendenza.
Tempo fa ho letto un articolo sul sito La Fede Quotidiana dedicato al libro Danzare la misericordia. Corpo e danza nella Bibbia di Giuliva Di Berardino.

Il libro di Di Berardino esplora come la danza sia utilizzata nella Bibbia come forma di espressione simbolica, educativa e terapeutica. Riassumendo brevemente, ecco i temi principali trattati:

Riassunto dei Temi Principali
L'articolo mette in luce come la danza sia una forma di espressione profondamente radicata nelle Scritture sacre, rappresentando momenti di gioia, di celebrazione divina, e di comunione spirituale. Tra i punti salienti dell'articolo, troviamo:
  • Danza come espressione di misericordia e culto: La danza è vista come un linguaggio simbolico che ci mette in contatto con l'altro e con il sacro. Questo linguaggio può trasmettere emozioni profonde e favorire la connessione spirituale, trasformando la danza in un atto di culto originario.
  • Dinamicità spirituale della danza: La danza è definita come una dinamica spirituale in sé, dove il corpo, lo spirito, l'anima e la carne non sono realtà diverse, ma possibilità che il corpo possiede per lodare Dio.
  • Danza e liturgia: Secondo l’autrice, San Paolo esorta i cristiani ad offrire i corpi come culto spirituale. La danza, come gestione ordinata del linguaggio non verbale, può essere un modo efficace e immediato per esprimere questo culto, sebbene sia stata eliminata dalla liturgia cristiana europea per evitare ambiguità interpretative.
  • Danza, lode, preghiera e guarigione: La danza può aiutare a guarire distorte visioni della vita e del corpo, permettendo di vivere sotto uno sguardo che ci accoglie e ci dà libertà. Attraverso la danza, possiamo sperimentare la nostra storia e crescere verso uno stato di adorazione e dono di sé, come insegnato da Gesù.
  • Il ruolo dello sguardo nella danza: L'autrice sottolinea che la danza avviene sempre sotto uno sguardo: nessuno si muove se non è visto. Simile alla vita stessa, che si vive sotto uno sguardo, la danza richiede la presenza di un osservatore. Questo concetto è illustrato dall'esperienza dei bambini che cercano approvazione dagli adulti quando imparano qualcosa di nuovo. La danza terapeutica o educativa insegna che il corpo non è solo un mezzo di comunicazione, ma anche una via di conoscenza, portando inscritta sia la nostra storia passata sia la nostra realizzazione finale. Il processo di guarigione implica quindi danzare in modo che lo sguardo giudicante si trasformi in uno sguardo che libera e accoglie, permettendo una piena espressione di sé.

Il collegamento con la Biodanza e la linea della Trascendenza
Questi concetti risuonano profondamente con i principi della Biodanza in particolare con la Linea della Trascendenza.
In Biodanza, la danza non è solo un'espressione fisica, ma uno strumento per trascendere la quotidianità e connettersi con il divino. La nostra pratica ci invita a percepire la spiritualità attraverso il movimento, favorendo una consapevolezza profonda della nostra unità con l'universo e con la vita stessa.

Un aspetto fondamentale è il ruolo dello sguardo. Nella pratica della Biodanza, la connessione visiva tra i partecipanti è cruciale, poiché costituisce una base metodologica che favorisce il rafforzamento dell'identità individuale e la creazione di empatia.
Questa interazione visiva non è semplicemente un atto di osservazione, ma rappresenta un incontro profondo che rinvia al pensiero di Emmanuel Levinas.
Per Levinas, lo sguardo non è solo un mezzo di comunicazione; è un modo per riconoscere l'altro nella sua alterità, creando così un legame etico e umano.
Levinas sostiene che il volto dell'altro ci interpella e ci richiama a un'azione responsabile: la vera eticità nasce dall'accoglienza di quest'incontro.
Nella Biodanza, questa epifania dell'incontro umano attraverso lo sguardo permette ai partecipanti di andare oltre il giudizio superficiale, aprendo spazio a una connessione autentica e a una comprensione reciproca.
In questo contesto, la danza diventa un linguaggio vivo in cui gli sguardi si intrecciano, facilitando una comunicazione profonda che supera le parole e invita a una relazione di fiducia e compartecipazione.

La pratica della Biodanza, quindi, non solo incoraggia l'espressione di sé, ma fa emergere anche la bellezza dell'incontro autentico, radicando il processo di crescita personale in un contesto di umanità condivisa.


Per approfondire: Se siete interessati a saperne di più su Danzare la Misericordia e come la danza è radicata nella Bibbia, vi invito a leggere l'articolo completo su La Fede Quotidiana.


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