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Emozionarsi fa bene
Riccardo Cazzulo

Anni e anni di cultura hanno insegnato che le emozioni vanno trattenute e non manifestate con disinvoltura, che arrossire è sinonimo di debolezza e vulnerabilità e che i veri uomini sono quelli che non lasciano trasparire nessuna emozione, come il bravo giocatore di poker per intenderci, mentre il modello proposto ossessivamente dai media sul femminile è quello della modella che oltre ad essere anoressica è caratterizzata dall’inespressività del viso. Avete mai visto una modella sorridere, o far trasparire una benché minima emozione dal suo volto curato che la possa far minimamente assomigliare ad un essere umano? ….manichini!! 
I bambini si emozionano sempre tanto fino a quando arriva il giorno che il mondo dei grandi inizia ad educarli a non esprimere troppo le proprie emozioni con l’idea che se da adulti saranno oltre misura in contatto con queste rischiano di fallire i propri obbiettivi sociali.
Tale messaggio passa in maniera così forte che sempre più persone si sentono attratte da droghe, alcol, tabacco , tutte sostanze che annullano le emozioni, che non fanno sentire, che anestetizzano…
Invece emozionarsi fa bene perché diventiamo più espressivi e quindi più belli e attraenti, ma soprattutto fa bene alla salute in quanto ogni emozione espressa non rischia di somatizzarsi e divenire quindi fonte di malattia psicosomatica.
Quello che viceversa fa male è trattenere le emozioni e di questo ne parla molto bene Raffaele Ponticelli nel suo libro “Emozionarsi fa bene”
 
La maggior parte delle emozioni sono vasodilatatrici e quindi salutari come la Gioia, la Rabbia, la Curiosità, la Tristezza, il Dolore, l’Intolleranza l’Esaltazione etc. e quindi producono benessere come si può spesso vedere dal bel colorito conseguente all’espressione dell’emozione.
Quelle nocive sono quelle vasocostrittrici come la Paura, la Colpa, la Noia, la Diffidenza, l’Orgoglio etc. tutte emozioni che nascono dal voler trattenere il flusso vitale in noi, dal bloccare il movimento che l’emozione esprime perché l’emozione e principalmente movimento (e-motion), movimento di vita. 
Persino il luogo comune per il quale chi ha problemi di cuore dovrebbe limitarsi nel sesso è stato smentito, sono infatti quasi nulli i casi di attacchi cardiaci durante il sesso e per quei pochi si è dimostrato che erano frutto di relazioni clandestine e quindi non vissute nella gioia ma nella paura e senso di colpa che sono appunto emozioni vasocostrittrici e quindi dannose.
L’invito allora è quello di vivere liberamente le proprie emozioni senza paura del giudizio proprio e altrui.
La Biodanza fa dell’espressione delle emozioni uno dei suoi punti centrali e uno degli slogan più azzeccati è quello che recita: NUTRITI DI EMOZIONI!
 
Sembra che anche l’ambito della formazione pubblica inizi ad occuparsi dell’educazione alle emozioni ed ai sentimenti e dell’intelligenza emotiva attraverso corsi e master dedicati a queste tematiche.
In particolare le facoltà di Siena e Piacenza sono state le prime ad inserirli nella propria offerta formativa
Il fatto che queste tematiche inizino ad uscire dalla nicchia dei corsi e seminari proposti finora solamente dalla cosiddetta controcultura non può che essere di buon auspicio per un cambiamento sociale.

2008
 
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